I non vaccinati non devono essere ghettizzati, isolati, discriminati, ostacolati, limitati, offesi. “Ce lo chiede l’Europa”, parafrasando una frase tanto cara ai progressisti, i quali hanno gettato giù la maschera ultimamente, rivelando il loro vero volto, quello fascista.

Il Consiglio d’Europa, con la risoluzione n. 2361/2021, ha invitato gli Stati membri a una corretta campagna di informazione in relazione al vaccino anti-Covid. Affinché tale campagna risponda ai requisiti di correttezza è indispensabile, sempre in base a codesta risoluzione, che si specifichi la NON obbligatorietà del vaccino oltre che la sua sicurezza nonché i possibili effetti collaterali, affinché il cittadino scelga in maniera CONSAPEVOLE e LIBERA, lo ripetiamo, consapevole e libera.

Cittadino che, rimarca il Consiglio d’Europa, NON può e NON deve subire alcuna forma di discriminazione, limitazione o svantaggio qualora legittimamente decida di non sottoporsi alla vaccinazione che è e resta VOLONTARIA.

Stando al Consiglio d’Europa, eventuali certificazioni vaccinali dovrebbero avere solo lo scopo di monitoraggio e non la funzione quindi di lasciapassare, tanto più per l’esercizio di libertà fondamentali. Il godimento di diritti inviolabili della persona non può assolutamente essere subordinato al possesso del certificato vaccinale.

Il Consiglio d’Europa individua come necessario garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione non costituisce un obbligo e che essi non possono essere sottoposti a pressioni politiche, sociali o di altro tipo affinché si facciano inoculare l’antidoto se non lo desiderano. I giornalisti e le istituzioni che non rispettano questo dovere di corretta informazione stanno compiendo un illecito, eppure trattano da delinquenti i non vaccinati.

A questo proposito, va sottolineato che definire “cretini”, “criminali”, “assassini”, “terroristi” coloro che legittimamente non si vaccinano rappresenta una subdola forma di pressione, o di violenza, nei confronti di chi, semplicemente, esercita un suo sacrosanto diritto.

Quando Giorgia Meloni si schiera contro l’obbligo vaccinale in relazione a questo specifico vaccino, non può essere definita “no-vax” ed ella è più vicina all’Europa di quanto non siano i sedicenti europeisti italiani.
L’obbligo di Green Pass per l’accesso a bar e ristoranti al chiuso e altri luoghi pubblici è un obbligo vaccinale indiretto oltre che una forma di pressione sulla persona affinché si immunizzi, ecco perché la certificazione verde messa a punto dal governo italiano è indiscutibilmente illegale.

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