Non ci sono più i novantenni di una volta, quelli che – per intenderci – restavano tutto il giorno con il sedere sulla poltrona, ricevevano le visite di nipoti e pronipoti e sembravano attendere il trapasso. Vabbè che una volta raggiungere tale veneranda età costituiva non solo l’eccezione, bensì un vero e proprio miracolo. Oggi, invece, i novantenni aumentano di anno in anno a livello globale, tanto che entro il 2050 diventeranno 71 milioni (gli ultracentenari 3,2 milioni). In Italia al primo gennaio del 2019 gli over 65 sono 13,8 milioni a fronte di una popolazione totale di 60 milioni e 391 mila residenti (dati Istat febbraio 2019). Nel 2018 si è registrata una nuova crescita della speranza di vita alla nascita, ciò vuol dire che campiamo sempre di più e che stiamo avendo un boom di nonni, bisnonni e trisavoli.

Il nostro è il Paese più longevo al mondo insieme al Giappone, dato che si contano circa 2,2milioni di individui sopra gli 85 anni (3,6% degli abitanti totali). Inoltre, la nostra penisola detiene il record europeo, insieme alla Francia, del maggior numero di persone che hanno spento più di 100 candeline sulla torta e che ammontano ad oltre 14 mila.

Conducono una esistenza a volte spericolata, hanno un’intensa vita sociale, vanno a ballare, si sposano, divorziano, guidano, si prendono cura di loro stessi, navigano sul web, vanno dal parrucchiere, fanno sport e fanno l’amore. I novantenni contemporanei hanno vitalità da vendere ai più giovani. Per loro non è mai troppo tardi ed a un rimpianto preferiscono di gran lunga un pentimento, del resto per chiedere perdono a Dio c’è ancora tempo. L’imperativo categorico adesso è spassarsela.

Alle soglie del compimento del centesimo anno è possibile persino aggiudicarsi la medaglia d’oro. Come è accaduto a Pierina Tumiatti, classe 1923, rosignanese, che ha conquistato il podio alle Olimpiadi del ciclismo per over 50 tenutesi a Marinella di Cutro, in provincia di Crotone, nel settembre del 2018. La nonnina, che per tenere attiva la mente ripassa ingredienti e dosi delle ricette di cucina, non segue diete particolari, mangia un po’ di tutto, si allena in palestra due volte alla settimana, cammina in acqua per un’ora alle prime luci dell’alba e rincasa in sella alla sua bicicletta.

Predilige le quattro ruote il novantenne modenese che a bordo della sua Fiat Punto a marzo scorso ha percorso oltre 20 chilometri di superstrada contromano, varcando il confine con l’Umbria. Fermato dai carabinieri nel cuore della notte, il pensionato ha raccontato che stava solo facendo un giro. Passeggiatina finita male, visto che l’uomo ha ricevuto una sanzione di 1000 euro, inoltre ha subito il ritiro della patente nonché il sequestro della vettura. Alle prime luci dell’alba il figlio si è recato in caserma a prelevare il babbo birichino da riportare all’ovile. Insomma, il reo non è più tra i 60 mila ultranovantenni italiani patentati e non gli resta che prendere i mezzi pubblici per i suoi spostamenti.

Temerari alla guida pure i coniugi, nati nel 1926 lui e nel 1928 lei, i quali lo scorso primo aprile sono finiti in un fossato a Carpi, in provincia di Modena. I carabinieri li hanno estratti dall’auto senza neanche un graffio.

Non rinuncerebbe mai alla macchina, usata altresì come alcova, il loro coetaneo perugino che una decina di giorni fa si è beccato una multa di 450 euro poiché ha adescato una giovane passeggiatrice, in compagnia della quale è stato sorpreso dagli agenti. Nel capoluogo umbro, infatti, è entrata in vigore un’ordinanza comunale mirante al contrasto del fenomeno della prostituzione su strada, che prevede sanzioni a carico degli avventori. Colto in flagranza di reato, il focoso nonnetto ha dovuto interrompere il rapporto sessuale e non l’avrebbe presa molto bene.

Domenica scorsa, a Silea, in provincia di Treviso, invece, un novantunenne, Giovanni Padovan, si è macchiato di un crimine ben più grave. Stufo delle annose discussioni con il marito della figlia, Paolo Tamai, 63 anni, lo ha ucciso con un colpo di fucile alla nuca, poi si è barricato in casa fino all’arrivo delle forze dell’ordine, alle quali si è consegnato senza opporre resistenza.

Si è arresa infine al fisco una 92enne milanese, titolare tra gli anni Ottanta e Novanta di rinomati negozi di lusso nella metropoli meneghina, la quale in questi giorni ha fatto rientrare in Italia dalla Svizzera ben 15 milioni di euro di evasione fiscale, cifra record per una persona fisica. Insomma, non è mai troppo tardi per pagare i propri debiti. La latitante fiscale ha inoltre patteggiato 8 mesi di carcere.

Hanno atteso di compiere novant’anni per convolare a nozze con rito religioso Maria e Umberto, che stavano insieme dal 1971. È accaduto lo scorso anno in provincia di Milano, ossia a Bussero. I due hanno dichiarato di non avere mai avuto il tempo nel corso di tutti questi lustri di organizzare il matrimonio, in quanto troppo presi dal lavoro. Non vi è dubbio che Maria, 90 anni, e Umberto, 85, vivranno per sempre felici e contenti.

Tra i novantenni italiani non possiamo non annoverare la diva per eccellenza, ossia l’attrice Gina Lollobrigida, la quale ogni dì dipinge, fa sculture che espone in prestigiose mostre in tutto il mondo, incontra gli amici, disegna, taglia e cuce con le sue mani di fata tutti gli abiti che indossa. Lollobrigida, che il prossimo 4 luglio compirà 92 anni, sostiene che la vecchiaia non sia poi così tragica. “L’unica cosa che mi scoccia dell’avere novant’anni è il non potere più rotolarmi in giardino giocando con i miei amati cani”, ha dichiarato poco tempo fa alla sottoscritta.

I nonni moderni hanno nove vite. Come i gatti.

Articolo pubblicato su Libero il 22 maggio del 2019

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