Quasi il 50% dei 32 mila clandestini sbarcati dal primo gennaio ad oggi sulle nostre coste proviene da Tunisia, Bangladesh ed Egitto, i primi tre Paesi per quota di migranti che hanno raggiunto la nostra penisola illegalmente. Esattamente si tratta di 15.042 extracomunitari, di cui 7.857 giunti dalla Tunisia, 4.656 dal Bangladesh, 2.529 dall’Egitto.

In particolare stupisce che il governo, sebbene abbia nuovamente prorogato per motivi sanitari il divieto di ingresso in Italia per tutti coloro che pervengono dal Bangladesh (fino al 30 agosto 2021, ordinanza del 29 luglio 2021), seguiti ad accogliere ogni dì un gran numero di cittadini bengalesi che decidono di tentare la traversata del Mediterraneo per stabilirsi nel Bel Paese.

Per quanto riguarda la Tunisia e l’Egitto, al pari del Bangladesh del resto, non possono essere ritenuti Paesi in balia di guerre, dunque la pretesa della sinistra di fare passare tutti i clandestini quali legittimi richiedenti asilo o protezione umanitaria è falsa e ridicola. Di fatto, stiamo aprendo porti, braccia e tasche a migranti economici che muovono da aree del pianeta in cui imperversano quelle pericolose varianti che allarmano tanto il nostro esecutivo al punto da imporre altri divieti e limiti, tra cui il green pass obbligatorio per la vita sociale e professionale. E li accogliamo con lo status di richiedenti asilo, accettando di mantenerli finché i tribunali, già ingolfati, non accerteranno che questi non hanno diritto di asilo e protezione.

E anche oggi, come ieri, come domani, le nostre frontiere saranno spalancate a chiunque. Purché non munito di documenti. Questo è l’unico requisito necessario per approdare in Italia.

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