Pensavamo di avere vinto la battaglia contro il coronavirus dopo 5 mesi di sacrifici, invece no. Ogni giorno sbarcano sulla penisola migranti positivi al Covid-19. Gli immigrati, che viaggiano stipati sui barconi e stanno in folti gruppi pure quando toccano terra, concentrati nei centri di accoglienza e trasferiti in massa a bordo di pullman, costituiscono vettori di infezione formidabili: si contagiano a vicenda ed è facile che trasmettano il virus agli operatori che se ne prendono cura quotidianamente.

L’11 luglio sono giunti sul nostro territorio 360 extracomunitari. Sessantadue di questi, sbarcati a Lampedusa e provenienti dal Bangladesh, sono stati trasferiti a Potenza e nel Maretano la notte del 15 luglio. Precisamente, a Potenza due gruppi: uno di 40 persone e l’altro di 10. In provincia di Matera, invece, un gruppo di 12 individui. 26 migranti collocati a Potenza sono risultati positivi al coronavirus una volta giunti in Basilicata, sebbene il test del tampone avesse dato esito negativo tre giorni prima a Lampedusa. E la stessa cosa è accaduta a quelli ospitati a Matera: 10 su 12 hanno contratto il corona (a Lampedusa erano risultati negativi).

A questa mattina gli immigrati giunti in Italia questo mese sono 4.241. Soltanto ieri ne sono arrivati 255, il giorno precedente 689, quello prima 384, un fiume di gente che ci porta il virus in casa dopo che faticosamente lo abbiamo battuto.

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