Le nostre libertà fondamentali sono state compresse per mesi sulla base delle valutazioni del comitato tecnico-scientifico i cui verbali sono da principio secretati. O meglio, segreti lo sono stati. Adesso non lo saranno più. Una sentenza del Tar del Lazio dello scorso 13 luglio e pubblicata ieri ha accolto il ricorso di tre avvocati che hanno chiesto l’accesso da parte dei cittadini ai verbali del comitato tecnico-scientifico, giudicando il rifiuto di rendere pubblici codesti documenti un errore, in quanto i dpcm emanati dal governo in questi mesi si reggevano su valutazioni contenute all’interno di quei verbali. Quindi, è inammissibile che i diritti costituzionali dei cittadini siano stati soffocati sulla base di ragioni su cui vige il segreto di Stato. Il popolo italiano ha il diritto di conoscere queste motivazioni, ovvero di accedere agli atti in questione. Quindi entro 30 giorni dalla sentenza del 13 luglio verranno finalmente resi noti codesti verbali, il cui accesso era stato negato persino al viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, il quale a maggio aveva fatto notare l’anomalia.

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