È il distillato più prodotto e più consumato al mondo ed il suo mercato è in continua espansione. Forte, deciso, maschio, il whisky, come tutte le cose buone, è fatto di ingredienti semplici: l’acqua, i cereali come segale, grano, mais, oppure orzo, la torba, impiegata per essiccare il malto, e il lievito. Infine, il più importante: il tempo, perché le cose buone richiedono pazienza ed amore.

Il whisky riposa in botti di rovere per un minimo di due anni ed un massimo di oltre 20 anni, prima di finire nel bicchiere, sprigionando tutti i suoi potenti profumi che rimandano ai verdi paesaggi della Scozia e dell’Irlanda, floride terre in cui questo distillato è nato, convenzionalmente nel 1494, e che ancora oggi se ne contendono la paternità. Proprio nel quindicesimo secolo irlandesi e scozzesi chiamavano il whisky “acqua vitae”, ossia “acqua della vita”, o “acqua vitale”, alludendo alle sue proprietà medicinali, note già allora.

Sembra, infatti, che il famoso alcolico distillato costituisca una panacea per tutti i mali. Dal punto di vista nutrizionale, il whisky presenta un contenuto estremamente basso di grassi saturi, colesterolo e sodio, nonché di carboidrati, ed è ricco di acido ellagico, un antiossidante potentissimo che rende tale bevanda miracolosa.

Recenti studi hanno messo in luce tutti i benefici del whisky sulla salute. Innanzitutto, esso, al contrario del vino e della birra, non solo non fa ingrassare, ma è persino utile nella perdita di peso, in quanto riduce l’appetito, quindi è adatto anche alle signore che tengono particolarmente alla linea.

Il whisky rallenta e previene l’insorgenza della demenza o del morbo di Alzheimer, incrementando le prestazioni cognitive; migliora la memoria, perché facilita il lavoro dei neuroni (a condizione di averli!). Insomma, esso ci fa invecchiare bene, purché non se ne abusi, dal momento che si tratta pur sempre di alcool. “In medio stat virtus”, dicevano i latini, e non possiamo escludere che intendessero riferirsi alla metà del bicchiere.

Il whisky, inoltre, calma i nervi, donandoci una sensazione di rilassatezza; facilita la digestione; migliora la circolazione e protegge la salute del cuore, riduce del 50% le probabilità di essere colpiti da ictus, trombosi e attacchi cardiaci; previene il diabete e regola i livelli di insulina nel sangue; aumenta il colesterolo buono; previene e combatte il cancro, grazie all’altissimo contenuto di acido ellagico, che distruggerebbe le cellule cancerogene; elimina i coaguli di sangue e rafforza il sistema immunitario, prevenendo raffreddori, influenze, infezioni e malattie varie; ed è un ottimo disinfettante anche sulle ferite. Insomma, più che al bar il whisky dovrebbe essere venduto in farmacia.

Del resto, non sarebbe una novità. Infatti, tra il 1920 ed il 1933, durante il proibizionismo, il governo americano vietò la vendita di alcolici, ad eccezione del whisky prescritto da un medico e venduto in farmacia. Per questo, nel giro di appena 10 anni, il numero delle farmacie crebbe incredibilmente.

Forse gli alchimisti avrebbero potuto trovare proprio nel whisky il segreto della longevità. Sembra infatti che la donna più longeva d’Inghilterra, vissuta oltre i 110 anni e deceduta qualche anno fa, consumasse abitualmente whisky e che ritenesse tale distillato il suo più grande alleato contro gli spiacevoli effetti provocati dall’inesorabile scorrere del tempo.

Per saperne di più su questo prezioso liquido d’oro abbiamo chiesto al professore emerito di filosofia della scienza, Giulio Giorello, che da sempre beve un sorso di whisky prima di scrivere, la sua opinione.

“Il poeta Robert Burns diceva che whisky e libertà camminano insieme. Ed io sono d’accordo con lui, per me il whisky è sinonimo di libertà. Qualcuno dice che faccia male. E allora? Forse dovremmo recuperare la dimensione del piacere ed essere liberi anche in questo: ossia di godere di ciò che potrebbe fare male. In fondo, ad essere dannoso è solo l’abuso, ossia l’eccesso. In tempi di religione che proibiscono l’alcool, ribadire il piacere dell’ebbrezza che dà il whisky secondo me è fondamentale”, afferma il filosofo.

E se il whisky da solo è buono, nel gelato è meglio. Alla salute.

libro ali di burro

Il primo libro di Azzurra Barbuto
A 10 anni dalla prima edizione, la seconda è ora disponibile su Amazon in tutte le versioni

Acquistalo su Amazon