I cinesi sono popolo straordinariamente sensibile. Occorre trattarli con cura, poiché si offendono facilmente e possono restarci tanto male. Come quando gli stilisti Stefano Gabbana e Domenico Dolce, in occasione di un mega evento della maison italiana che si sarebbe dovuto tenere a Shanghai nell’autunno del 2018, diffusero un video in cui una modella cinese mangiava con le bacchette un cannolo siciliano, riscontrando non poche difficoltà, o come quando, più di recente, il governatore del Veneto, Luca Zaia, affermò: “Li abbiamo visti tutti i cinesi mangiare topi vivi”.

Non aveva tutti i torti il leghista, e proprio in quei giorni sul web giravano video – autentici – in cui comparivano cinesi intenti a divorare alcuni dei loro piatti tradizionali a base di animali non soltanto vivi ma anche vegeti. Pechino tuttavia si indignò per le turpi quanto veritiere parole di Zaia, facendo finta che da quelle parti ogni anno non si tenga un Festival nazionale, della durata di una decina di giorni, durante i quali migliaia e migliaia di cani vengono addirittura scuoiati e gettati in pentola ancora in vita.

La Cina è sensibile sì. E anche tanto umana. Purtroppo, però, solo quando le conviene. 

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