Su Libero di ieri, venerdì 12 novembre 2021, in prima pagina, compariva un pezzo dal titolo: “Un’idea: arrestarli”. Il riferimento, che purtroppo mancava nel titolo, era ai no-vax. Ecco alcune frasi estrapolate dal testo: “I no-vax sono socialmente pericolosi, che è uno dei presupposti per l’arresto e, nel caso, per la cura nell’infermeria del carcere”; “sono untori che portano in giro non opinioni, ma infezioni”; “sono nocivi”. L’autore del brillante pezzo, che costituisce un inno all’odio nonché un concentrato di pregiudizi e quindi di pessima informazione, ignora che il presupposto per l’arresto non è la percezione della pericolosità di un soggetto dettata da turbe interiori o infondate paure nutrite da chi lo osserva, bensì condizione indispensabile per la privazione della libertà personale è o una condanna passata in giudicato, o la sussistenza di gravi indizi di reato a carico di una persona indagata la quale, a piede libero, potrebbe o fuggire o inquinare le prove o commettere illeciti simili a quelli che si presume questa abbia già posto in essere. Ipotizzare la detenzione e proporla sulla prima pagina di un quotidiano per coloro i quali legittimamente compiono una scelta prevista e riconosciuta, ossia quella di non farsi inoculare il vaccino contro il coronavirus, è operazione indegna di un Paese civile. Un cittadino, infatti, non può essere ritenuto reo di esercitare un diritto. Si può essere rei soltanto di violare una norma, non di certo di rispettarla.

Colpisce, in particolare, l’acredine di cui è intriso il componimento (chiamarlo “articolo” mi sembra eccessivo) vergato da Facci e pubblicato, lo ripeto, sulla prima pagina di Libero. Facci punta il dito contro i non vaccinati, li reputa pericolosi untori che se ne vanno in giro a spargere virus, danneggiare l’economia e infettare la gente uccidendola, e sostiene che andrebbero rinchiusi, ossia spogliati della libertà personale, messi dietro le sbarre, magari gettando via la chiave. Ciò configura il reato di istigazione all’odio sociale. Ed è l’odio sociale ad essere pericoloso nonché gli individui che lo diffondono a mezzo stampa, non di sicuro una persona non vaccinata, la quale non può essere ritenuta “contagiosa”, “infetta”, “malata” per il solo fatto di non essere vaccinata, ovvero in quanto non vaccinata. Non esiste una giuridica o scientifica “presunzione di contagiosità” derivante dalla non avvenuta vaccinazione. Occorre inoltre fare una precisazione certificata da mesi dalla osannata scienza: i vaccinati, ove infetti, mostrano una carica virale uguale a quella dei non vaccinati, ove infetti. Quindi perché sui giornali leggiamo ancora che i non vaccinati sono assassini e andrebbero buttati in gattabuia?

Con questo pezzo inauguro la mia rubrica quotidiana “Panna smontata”, dove ogni dì smonterò le palle diffuse dai media. Si tratta di un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo.

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