Alice e Alessia hanno 21 anni e sul loro profilo di Instagram in comune si presentano così: “Vendiamo foto e video in diretta. Vogliose al 100%”. Anche Laura ed Paola sono disposte ad mandare a sconosciuti che le contattano sui social network immagini intime e registrazioni audio-video in cambio di “pagamenti tramite paysafecard”. Il loro account contiene scatti sexy. Il viso è celato, ciò che viene mostrato senza veli è il corpo ancora acerbo. Diavolita non specifica la sua età. “Vendo foto, video e intimo. Pagamento in buoni Amazon”, dichiara. Dolcegattina92 è seguita da oltre 42 mila utenti ed il suo profilo contiene 79 tra foto e video dal contenuto erotico, commentati in modo osceno da padri di famiglia. Accetta pagamenti con paypal o paysafecard, senza spiegare cosa offre in cambio. Condivide però uno screenshot di una conversazione avuta con un avventore, il quale si congratulava per la qualità del servizio visionato in chat.
“La relazione piace, ma il sesso non dispiace. Vendo foto, video, cam e incontri. Massima serietà, solo realmente interessati”, si presenta in questo modo Giulia. Il suo profilo è privato, ciò che risulta visibile a chiunque è la foto di un fondoschiena. Loredana dichiara di avere 18 anni, sebbene sembri molto più piccola. Posta solo autoscatti audaci ed è pronta a cederne di più bollenti. Basta pagare. “DM” è una sigla che ricorre di frequente. Si tratta dell’abbreviazione in inglese di “direct message”, ossia “messaggio privato”. C’è chi non nasconde neanche la propria identità.
Su Instagram sono migliaia gli account di questo genere in cui le adolescenti si propongono in vendita a chiunque sia disposto a sborsare cifre che vanno dai 5 euro in su, come ha raccontato l’inchiesta pubblicata da Il Corriere della Sera di lunedì 27 agosto denunciando tale commercio di pornografia su Instagram. Non importa chi ci sia dall’altro lato: individui sposati, compagni di scuola, genitori delle proprie amichette, adulti privi di scrupoli, ricattatori, pedofili, maniaci. Ciò che conta è che il cliente versi il dovuto. Con questa operazione egli si assicura la possibilità di scrutare la ragazzina priva di indumenti, spesso intenta a masturbarsi davanti alla webcam.
“Mi sento protetta perché nessuno mi mette le mani addosso. Sono io a gestire il tutto, stando attenta a non rendere visibile mai la mia faccia”, ci racconta Alessandra, 22 anni, romana, che ha iniziato ad offrire i suoi scatti intimi sul web quando ne aveva 17 e frequentava il quarto anno della scuola superiore. “Fu una mia compagna di classe a convincermi a farlo. Un pomeriggio a casa sua ci scattammo foto insieme per un signore che l’aveva contattata su Facebook e che la ricompensava facendole ricariche sul telefonino”, narra la giovane, aggiungendo di non essersi mai sentita a disagio nel mostrarsi anche in pose volgari. “Lo fanno tutti ormai. Su Instagram anche le star pubblicano sederi e tette. Io almeno ci guadagno, sono più furba, mica mi regalo”, afferma.
Alessandra, che ogni dì riceve decine di richieste, non teme le conseguenze né di essere riconosciuta: “Anche se i selfie dovessero circolare, nessuno potrebbe ricondurli a me”. Non è solo il desiderio di racimolare qualche soldo a spingere la ventiduenne ad inviare materiale piccante. “Mi piace espormi, mi fa sentire bella e potente. È una mia scelta. Non si tratta di prostituzione poiché io non vendo il mio corpo, ma solo la sua visione. E questo mi ha permesso di vincere la timidezza”, specifica.
Anche Laura, 19 anni, torinese, lo fa “per puro godimento”. Ha anche clienti fissi. “Mi piace, lo ammetto. Preferisco il sexting al sesso vero e proprio. In più mi rendo produttiva senza muovermi dalla mia stanza. Mi piace pensare che gli uomini raggiungano il piacere solo guardandomi”. Sia Alessandra che Laura non sanno nulla riguardo coloro con cui interagiscono, che di solito utilizzano profili falsi, come “compro foto”. “Non mi dicono niente della loro vita, soltanto il loro nome, affinché io possa ripeterlo durante i video”, racconta Laura, che non esclude di incontrare un giorno uno degli estranei del web. “In cambio di grosse cifre lo farei”, confessa.
Articolo pubblicato su Grazia nel settembre del 2018