A partire da quest’anno il piano educativo per ogni studente disabile non sarà più elaborato congiuntamente da docenti e genitori, i quali conoscono bisogni e problematiche della propria creatura, bensì sarà approvato con una votazione a maggioranza assoluta, che quindi esclude del tutto la famiglia, la quale, quantunque esprima il proprio parere mediante il voto, sarebbe comunque in minoranza, come ha spiegato la professoressa Evelina Chiocca, presidente del coordinamento italiano insegnanti di sostegno, intervistata dalla giornalista di Libero Lucia Esposito.
“Le faccio un esempio paradossale ma che rende bene l’idea: se la famiglia comunica con il ragazzo attraverso la lingua dei segni e la maggioranza dei docenti decide che in classe, invece, questo linguaggio non va adottato, i genitori non possono farci nulla. Devono accettare in silenzio. Gli obiettivi educativi vengono affidati soltanto agli insegnanti. Ma i genitori conoscono i figli e le loro difficoltà meglio di chiunque altro, quindi la loro collaborazione con i docenti è fondamentale per il benessere dell’alunno. La condivisione di obiettivi è una risorsa e non può essere annullata”, ha dichiarato Chiocca.
Peraltro, la bozza delle nuove linee-guida per predisporre il piano di studi individualizzato prevede la riduzione dell’orario scolastico per gli studenti disabili nonché l’esonero da alcune materie o attività esterne alla classe, a cui quindi i ragazzi portatori di handicap non potranno prendere parte, cosa che alimenterà un pericoloso ed ingiusto sentimento di esclusione in loro e negli alunni non disabili la convinzione che i primi vadano allontanati e discriminati poiché “diversi”. Il che non è affatto educativo.
Non vi è dubbio che queste linee-guida siano incostituzionali in quanto ledono il principio di uguaglianza sia formale che sostanziale.