Del suo potere di predire il futuro hanno scritto i giornali di tutto il mondo già qualche anno addietro e ora Achille, gatto dal manto bianco che vive all’interno del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, è tornato a fare parlare di sé, prevedendo la vittoria dell’Italia nel match contro la Turchia, gara d’esordio degli Europei 2021. Il felino sensitivo, che aveva presagito la sconfitta dell’Arabia Saudita nella partita contro la Russia nel giugno del 2018 durante la Coppa del Mondo, è sordo dalla nascita ma il suo sesto senso funziona benissimo, tanto da fornire pronostici che il popolo russo accoglie come se fossero tratti dal Vangelo.
Achille è una sorta di dio, amato e venerato, e sembra oltretutto abbastanza compiacente nonché pienamente consapevole di essere un personaggio di tutto rispetto. E se gli indovini nell’Antica Grecia studiavano le viscere di animali sacrificati per leggere l’avvenire, ad Achille bastano i croccantini. Davanti al gattino vengono infatti poste due ciotole di pappa, sulle quali spiccano due bandiere diverse, in base ai Paesi che gareggeranno. La ciotolina scelta dal micio indica la Nazione vincitrice. Mai che Achille abbia sbagliato, dalla Confederation Cup del 2017 le azzecca tutte! Non fu da meno il polpo Paul, scomparso nell’ottobre del 2010, il quale utilizzava il medesimo metodo del cibo per indicare la squadra vittoriosa. Paul, di origine italiana, abitava in un acquario pubblico a Oberhausen, in Germania. Sarebbe rimasto un polipo comune, senza fama e senza gloria, se non fosse accaduto che, in occasione dei mondiali di calcio del 2010, qualcuno lo adoperò per tentare di pronosticare i risultati delle partite in cui giocava la nazionale tedesca.
Cominciò tutto come uno scherzo, invece subito ci si rese conto che il polpo era più in gamba e attendibile di Paolo Fox: vaticinò il trionfo della Germania contro Australia, Ghana, Inghilterra, Argentina e Uruguay nonché la sconfitta della sua terra di adozione contro Serbia e Spagna. A mondiale terminato, Paul se ne andò in pensione e poco dopo morì per cause naturali. Le sue ceneri sono conservate tuttora presso l’acquario in cui visse, esposte al pubblico di ammiratori. Il comune di Campo nell’Elba, in provincia di Livorno, gli ha dedicato persino una via, poiché si ritiene che Paul fosse nato da quelle parti.
Tra le bestiole famose per le doti di preveggenza compaiono altresì il procione Nafanya che nel 2015 aveva “preannunciato” la vittoria della Russia nel campionato del mondo di hockey, la lontra Harry che aveva indicato lo stesso esito, il tapiro Cleopatra, gli ippopotami Milya e Glyasik e la renna Khimki, che dimora nella periferia di Mosca. E non dimentichiamo i quattro elefanti dell’hotel Pavilions Phuket, in Thailandia, che, nel 2004, appena venti minuti prima di un terribile tsunami liberarono i loro compagni e si rifugiarono in collina, barrendo disperatamente in maniera da mettere in guardia dal pericolo imminente anche turisti e abitanti del posto, che li seguirono.
I quattro zampe sono in grado di prevedere eventi nefasti, sciagure, cataclismi. E anche malattia e trapasso. È questo il caso del gatto Oscar, soprannominato Angelo della Morte, che risiede in uno ospizio per pazienti psichiatrici a Rhode Island, USA. Oscar intuisce quando un anziano sta per perire. Allorché si accoccola sul letto di un soggetto significa che questi entro 3-4 ora al massimo passerà a miglior vita, se così si può dire. Persino una delle più prestigiose riviste scientifiche del panorama internazionale, il New England Journal of Medicine, ha dedicato al micio un articolo. Certo è che per i pazienti non è piacevole vedere entrare il cucciolo nella loro camera. A quel punto si sentono spacciati. Spendersi i gesti apotropaici non li salverà.
Tra gatti che fiutano la morte, polipi veggenti, cani che avvertono quando il loro custode sta per rincasare, dobbiamo concludere che le bestie sono dotate di un intuito formidabile che gli esseri umani non possiedono. Ciò che invece non ci manca è il desiderio di sapere quello che accadrà, brama che gli animali non provano dal momento che, intelligenti come sono, campano concentrati sul presente.
È questa una delle nostre ossessioni. Da sempre cerchiamo di conoscere l’avvenire scrutando il cielo e le stelle, interrogando sedicenti indovini, affidandoci a improbabili maghi a cui siamo disposti a cedere tutti i nostri averi. Secondo gli ultimi dati del Codacons, sono 30 mila gli italiani che ogni dì chiedono un consulto ad astrologi, cartomanti e veggenti. E il numero di cittadini (attualmente sono 13 milioni), di ogni ceto sociale, i quali si mettono nelle mani dei maghi è cresciuto nel tempo. Un giro d’affari da 8 miliardi di euro l’anno, che spesso finiscono nelle tasche di veri e propri ciarlatani, che lucrano su disperazione e ingenuità altrui. Se solo il gatto Achille potesse parlare, ci direbbe senz’altro che siamo dei cretini.