Il politicamente corretto che ha corrotto la nostra società negli ultimi anni, travestendola di un finto perbenismo e di una coscienza ipocrita, con la pandemia si è ulteriormente esasperato. A partire dalle frasi fatte, come “andrà tutto bene”, “il virus ci migliorerà”, “restiamo distanti oggi per abbracciarci domani”, “io resto a casa”, piano piano ci siamo tutti conformati ad un dettato comune, tanto che oggi leggi la prima pagina di un giornale di destra e ti sembra di leggere la versione estrema di Repubblica.

Destra e sinistra sono uguali, tanto da governare insieme, giornalisti di destra e di sinistra la pensano alla stessa maniera, tanto da scrivere le medesime opinioni e fornire le identiche lezioni morali, rigorosamente mai richieste. C’è un appiattimento generale al ribasso, al ribasso delle menti, dei cervelli lobotomizzati da una incalzante e asfissiante narrazione terroristica volta a indicare il coronavirus quale unico male da sconfiggere e coloro che legittimamente, ripeto, legittimamente, scelgono di non sottoporsi alla vaccinazione anti-covid quali soggetti pericolosi da isolare rispetto al resto della società, immunizzata e virtuosa, oltre che battericamente pura, non contaminata e non contaminatrice. Il nemico è il non vaccinato, definito impropriamente “no vax”, portatore di malattia e morte, ignorante, cretino, colpevole di farci ripiombare nell’incubo della quarantena, utilizzata dalla classe politica come una minaccia: “Se non fate i bravi, vi rinchiudiamo”.

Tutte balle. Cazzate gigantesche. Stronzate. Corbellerie. I vaccinati contagiano come i non vaccinati. Tutt’al più i primi evitano, ma non sempre, le forme gravi di malattia e la morte. Non è poca roba, certo, ma, in ogni caso, perché i vaccinati dovrebbero costringere con la forza, con la violenza psicologica, o mediante la ghettizzazione e la sottrazione di diritti inviolabili, i non vaccinati a farsi pungere se questi ultimi non contagiano più di quanto contagino i primi?

Eppure la pressione perché tutti, indistintamente, pur potendo scegliere di non farsi inoculare questo vaccino, corrano a farsi immunizzare cresce di giorno in giorno.

Sono rimasta sorpresa ieri nel leggere su un giornale che i non vaccinati sarebbero persone “non normali”. Come può un giornalista, per di più stimato, ricorrere a termini simili per indicare cittadini che esercitano un diritto incontestabile? Segno che siamo alla frutta: i giornali non informano, diffondono il pregiudizio. E il pregiudizio genera paura e dalla paura nasce la violenza nonché la discriminazione.

Il giornalista oggi si è messo su un piedistallo morale e così il politico, allontanatosi da lustri dalla gente, che viene additata, giudicata, punita, ingiuriata. Non si ha rispetto per chi ha un pensiero avverso al nostro. Pensiamo pure agli scienziati. I media non concedono spazio a qui si rifiuta di aderire ad una certa narrazione, a chi mostra dubbi sul vaccino, a chi considera lecite le proteste di coloro che, ad esempio, rifiutano di esibire il green pass per entrare al bar o al ristorante. Eppure la scienza non è univoca. Lo stesso ragionamento scientifico si fonda su tesi e antitesi e la società scientifica è da sempre divisa. Allora perché diavolo dobbiamo pensarla tutti, ma proprio tutti, allo stesso modo riguardo i vaccini anticovid i quali, che piaccia o meno, sono in una fase ancora sperimentale, quantunque siano stati iniettati a milioni e milioni di individui nel mondo? Sarà lecito il dubbio di quanti decidono di non vaccinarsi pur potendolo fare?

La democrazia è pluralismo. Pluralismo innanzitutto delle voci. Chiunque metta a tacere le voci che dissentono, o faccia passare le loro affermazioni quali farneticazioni di individui “non normali”, inferiori, infligge un colpo al cuore alla democrazia stessa.

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