“Ho deciso che comincerò a pregare Iddio affinché tutti quelli che non vogliono vaccinarsi contro il Covid-19 vengano contagiati al più presto, guariscano e si immunizzino; oppure muoiano velocemente, contagiando, prima di morire, gli ottusi come loro, così da accelerare la selezione naturale. Vorrei ricominciare a vivere. Non se ne può più”. Un messaggio carico di odio è quello pubblicato dal vicesindaco di Villacidro, in Sardegna, Giovanni Spano sul suo profilo Facebook. Il contenuto, a causa delle polemiche che ha sollevato, è stato rimosso da Spano, il quale si è scusato pubblicamente per la violenza delle sue parole che, a suo dire, sono state fraintese.

Ci sarebbe tuttavia poco da stupirsi. Il rancore e la rabbia nei confronti dei cittadini che legittimamente scelgono di non sottoporsi ad una vaccinazione che è libera e facoltativa, ossia quella contro il coronavirus, sono stati sdoganati, promossi ed alimentati da politici, media, scienziati. Persino i giornalisti hanno etichettato come “criminali” coloro che ritengono essere colpevoli di avere preso una scelta che essi stessi non condividono ritenendola sbagliata, la scelta appunto di non immunizzarsi. Taluni operatori della informazione, impegnati a diffondere il pregiudizio nei confronti dei non vaccinati etichettati per di più come “novax” sebbene non lo siano, si sono addirittura spinti più in là, compiendo ciò che ha fatto Spano, cioè augurare la morte a chi decide di non farsi inoculare l’antidoto. “Madonna come vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo”, aveva scritto lo scorso febbraio su Twitter la giornalista del Fatto Quotidiano Selvaggia Lucarelli. Giusto per citare un esempio.

E questi sarebbero i buoni, coloro che stanno dalla parte del bene, contrari al linguaggio violento, alla brutalità, al bullismo, alla prevaricazione. E menomale… Non vi è dubbio che certi politici, giornalisti, scienziati e personaggi pubblici si stiano rendendo quotidianamente autori dei reati di propaganda di idee discriminatorie nonché di istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di quella che oramai è una categoria sociale presa di mira, ossia quella dei non vaccinati, i quali – è bene ripeterlo – esercitano legittimamente la facoltà di scelta e non devono subire vessazioni, attacchi, ingiurie, punizioni e sentiti auguri di pronta morte, per avere appunto esercitato un proprio diritto.

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