Questa mania di essere sempre e ad ogni costo “sostenibili”, “green”, “ambientalisti”, deve esserci sfuggita proprio di mano: le Olimpiadi di Parigi 2024 sono diventate le Olimpiadi dei poveracci, considerato che gli atleti sono costretti, sia prima che dopo allenamenti e gare molto faticose, a dormire su letti di cartone e su materassi di plastica, i quali tuttavia hanno il vantaggio di avere un basso impatto sulla salute del pianeta. Della salute degli sportivi chi se ne frega?! I materiali sono tutti riciclati e verranno, una volta chiusi i giochi, riciclati ancora.

Gli organizzatori hanno scelto di affidarsi ad una società giapponese che si era già occupata del riposo degli atleti nelle Olimpiadi di Tokyo 2020, la Airweave, il cui presidente, Motokuni Takaoka, che dubitiamo abbia in casa un talamo simile a quelli che produce e vende, ha specificato che i letti in questione sembrano fragili e sottili ma che in realtà sono progettati per sostenere un peso di almeno 200kg. Insomma, se pesi un etto in più rischi concretamente di finire con le chiappe per terra e magari di restare infortunato prima di una competizione.

Ciò che conta è essere virtuosi, ossia essere ecologisti.

Arredano le stanze del Villaggio olimpico anche materassi realizzati con lenze da pesca riciclate, armadi sempre in cartone, pouf in tela da paracadute, sedie costruite con tappi di bottiglie, tavolini fatti con palline-volano da badminton.

Come se non bastasse, ieri è trapelata la notizie che il cibo della mensa scarseggi, tanto da essere stato razionato.

Ci auguriamo che gli atleti non vengano mandati a letto (di cartone e plastica) a digiuno, o magari nutriti con pane e acqua.

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