Se il vostro compagno è a volte particolarmente irascibile, brontola e se la prende per un nonnulla, diventando persino isterico ed inavvicinabile, non abbandonatelo e usategli un po’ di comprensione. Non è uno stronzo: ha il ciclo. La consacrazione dell’assoluta parità tra i sessi proviene dalla scienza, la quale ha assodato che anche i maschi hanno “le loro cose”, ossia attraversano quale periodo del mese, insomma soffrono della maledetta sindrome premestruale, anzi – per essere più precisi – della sindrome del maschio irritabile (Irritable Male Syndrome).
Si tratta di uno stato psico-fisico dovuto ai cambiamenti ormonali, acuito da altre variazioni biochimiche nonché dallo stress. I sintomi principali del “ciclo maschile” sono identici a quelli che manifestano le signore: nervosismo, stanchezza, aumento dell’appetito, gonfiore, maggiore fragilità, sensibilità emotiva, repentini sbalzi d’umore, depressione, cefalea, nausea, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, ansia. Dunque, qualora lui dovesse spazzolare le vostre riserve di cioccolato, lamentarsi di tutto, piagnucolare davanti ad un film e diventare più acido di uno yogurt andato a male, armatevi di pazienza poiché tra qualche giorno, ristabilitosi l’equilibrio ormonale andato a farsi friggere, tornerà ad essere il solito insensibile di sempre. Grazie a Dio! Se le vostre sindromi premestruali coincidono, preparatevi ad una collisione. E preparate anche le valigie.
Vi rincuori sapere che uno dei principali motivi di solidarietà tra donne è il ciclo. Magari quest’ultimo favorirà anche il cameratismo tra i sessi opposti.
Secondo gli scienziati, i livelli di testosterone nei maschi, che si modificano anche nell’arco della giornata (più alti al mattino e più bassi di notte), conoscono delle fasi a cadenza regolare, mensile e addirittura settimanale, che cambiano in base alle stagioni e all’età. Ne è convinto lo psicoterapeuta Jed Diamond, autore del libro “The Irritable Male Syndrome”, il quale sostiene che ciò che distingue il ciclo di lui da quello di lei risieda nel fatto che i signori non sono consapevoli di trovarsi in una fase di variazione ormonale, le signore invece hanno riferimenti precisi sul calendario.
Anche Peter Schlegel, professore presso il dipartimento di Urologia della New York Presbyterian and Weill Cornell Medicine ritiene che i cambiamenti ormonali dei ragazzi sono molto simili a quelli delle ragazze. Tuttavia, ad inventare la definizione “Irritable Male Syndrome” (IMS) fu nel 2002 il biologo Gerald Lincoln, il quale si imbatté in tale scoperta mentre conduceva ricerche per sviluppare un anticoncezionale per uomini. Abbassando i livelli di testosterone nei mammiferi di genere maschile al fine di evitare la gravidanza in quelli di genere femminile, Lincoln riscontrò che subentrava negli esemplari sottoposti all’esperimento uno stato di letargia, nonché nervosismo e depressione.
A confermare l’esistenza di tale condizione mentale e fisica è stato un sondaggio condotto in Gran Bretagna dal sito vouchcloud.com, dal quale è emerso che 26 uomini su 100 riconoscono di soffrire dei sintomi della sindrome del maschio irritabile ogni mese. Il 56% si sente soprattutto più nervoso, il 51% più stanco rispetto al solito, il 47% avverte un aumento della fame ed il 43% diventa più emotivo.
Insomma, gli uomini sono pronti ad ammettere di avere codesta problematica senza per questo sentirsi meno virili. A mostrare resistenza all’accettazione del ciclo maschile sono invece le donne. Il 33% delle intervistate ha dichiarato di non credere nell’esistenza della sindrome premestruale di lui. A noi il motivo di tale ostinata negazione appare evidente: il cosiddetto gentil sesso non ha nessuna intenzione di concedere ai maschietti l’alibi che da sempre sfoderiamo per giustificare non solo gli strappi alla dieta ma anche la nostra condotta talvolta sanguigna: “Scusami, sono in quel periodo lì”.
Del resto, è inevitabile che sorga un po’ di irritazione (e non a causa degli ormoni). Negli ultimi anni i signori ci stanno sempre di più ricalcando negli atteggiamenti, nelle abitudini, nelle manie e persino nel look: vanno dall’estetista, si depilano le sopracciglia, si rifanno da cima a fondo, frequentano corsi di zumba, non mangiano cibi grassi ed usano persino la gonna. Lasciateci almeno “le nostre cose”. E gli assorbenti.